In Italia le imprese guidate da donne sono più di 1,3 milioni, pari a oltre un quinto di tutta la base imprenditoriale nazionale. Numeri importanti, che raccontano una presenza viva e attiva, ma anche fragilità strutturali: il tasso di sopravvivenza a cinque anni dall’avvio è del 67,5%, inferiore di quasi cinque punti rispetto alle imprese non femminili.
Proprio per colmare questo divario negli ultimi anni sono nati fondi dedicati, incentivi a tasso zero e contributi a fondo perduto pensati per sostenere la nascita e lo sviluppo di imprese gestite da donne. Se stai valutando di aprire un’attività o vuoi far crescere un progetto già avviato, conoscere questi strumenti può fare davvero la differenza.
In questa guida troverai una panoramica dei principali finanziamenti all’imprenditoria femminile, tra cui misure nazionali, agevolazioni per le startup tecnologiche e bandi regionali. Vedremo anche come preparare una domanda competitiva, quali requisiti tenere in considerazione e dove monitorare i nuovi bandi.
Perché chiedere un finanziamento per aprire la tua attività
Per molte aspiranti imprenditrici, la difficoltà principale non è trovare l’idea giusta, ma reperire il capitale necessario per trasformarla in un’attività sostenibile. Eppure, secondo Unioncamere, solo poco più di un’impresa femminile su tre accede al credito bancario e molte attività continuano a finanziare l’avvio con risorse personali o familiari, rinunciando a strumenti pubblici che potrebbero rivelarsi fondamentali.
Aprire un’impresa richiede infatti risorse, tempo e investimenti che non sempre si riescono a coprire contando solo sui risparmi. Molte imprese femminili nascono con budget limitati, ma la mancanza di capitale iniziale può rallentare lo sviluppo in diversi modi.
Un finanziamento non è solo liquidità, ma una vera e propria leva strategica per sbloccare rapidamente investimenti che, senza un aiuto, verrebbero rimandati o ridotti all’essenziale. Ad esempio, può permetterti di:
- Coprire i costi di avvio, acquistando attrezzature e inventario iniziale
- Investire in attività di marketing per ottenere visibilità e trovare clienti prima possibile
- Assumere collaboratori per accelerare la produzione o la gestione operativa
- Aprire un ecommerce professionale e farlo crescere attraverso budget e strumenti dedicati
- Aprire o adeguare un locale, se la tua attività ha un negozio fisico
- Digitalizzare operazioni interne, adottare software gestionali o sistemi di vendita più avanzati
- Sostenere la fase di product testing, con risorse per produzione di campioni, packaging e prime spedizioni
- Espanderti all’estero o testare nuovi mercati digitali
Alcuni bandi includono anche servizi di accompagnamento come formazione, mentor dedicati o networking: elementi che possono fare una grande differenza nelle fasi iniziali o di trasformazione di un business.
Come funzionano i finanziamenti alle imprese
Ogni anno, con la Legge di Bilancio vengono stanziati diversi finanziamenti alle imprese, per supportare modelli di business innovativi o ad alto impatto sociale e per valorizzare competenze e talenti spesso sottorappresentati. Nel caso delle imprese femminili, queste risorse hanno anche l’obiettivo di facilitare l’ingresso delle donne nel mondo dell’imprenditorialità e di promuovere una maggiore parità economica e professionale, aumentando al contempo la presenza di donne in settori dove è più bassa, come tecnologia, manifattura, agricoltura o innovazione culturale.
I finanziamenti spesso consentono di ottenere condizioni migliori rispetto a un prestito commerciale, ad esempio tassi agevolati, contributi a fondo perduto o garanzie pubbliche.
Molti bandi sono “a sportello”, cioè vengono finanziati in ordine di arrivo. Quando il budget si esaurisce, il bando chiude anche se formalmente era previsto aperto per mesi. Preparare con anticipo ciò che serve per candidarsi significa evitare di perdere opportunità che si ripresentano magari solo una volta all’anno.
Chi può accedere ai finanziamenti: requisiti più frequenti
Ogni misura ha condizioni proprie, ma alcuni requisiti ritornano in molti bandi dedicati alle imprese femminili.
In genere puoi accedere se:
- hai un’impresa a prevalente partecipazione femminile oppure intendi costituirne una entro un tempo specificato dal bando
- presenti un progetto con sede legale od operativa in Italia
- operi in un settore ammesso (quasi tutti, tranne quelli con limitazioni normative come finanza, gambling, alcune attività sanitarie)
- proponi un piano di investimento chiaro, misurabile e realistico
- sei in regola con i requisiti amministrativi e fiscali richiesti (per esempio possesso di SPID, PEC, eventuale firma digitale)
Per i bandi nazionali gestiti da Invitalia, la prevalente partecipazione femminile può essere verificata attraverso statuti, quote societarie, cariche amministrative o autocertificazioni. Nei bandi regionali, i requisiti possono variare: alcune Regioni richiedono imprese già costituite, altre ammettono aspiranti imprenditrici.
Tipi di finanziamento all’imprenditoria
Nei bandi e nei programmi pubblici incontrerai forme diverse di aiuto. Ecco le tipologie principali e cosa implicano per te:
- Contributi a fondo perduto: soldi che non devi restituire, utili per coprire investimenti iniziali o spese di progetto; sono competitivi e spesso coprono solo parte dei costi ammissibili.
- Finanziamenti agevolati (mutui a tasso ridotto o tasso zero): prestiti con condizioni favorevoli, a volte con periodi di preammortamento che ti danno respiro nella fase iniziale. Possono essere erogati tramite Invitalia o banche convenzionate.
- Garanzie pubbliche (fondi di garanzia, co-garanzie): riducono il rischio per gli istituti di credito e facilitano l’accesso al credito alle imprese. Spesso abilitate da strumenti ministeriali o fondi gestiti a livello centrale.
- Misure miste e servizi di accompagnamento: programmi che combinano contributi, prestiti e servizi (formazione, mentoring, supporto legale e commerciale). Sono frequenti nei piani nazionali e regionali rivolti all’imprenditoria femminile.
Di seguito approfondiamo i finanziamenti rivolti soprattutto a donne imprenditrici, attivi a livello nazionale, regionale e internazionale.
Principali strumenti di finanziamento nazionali per l’imprenditoria femminile
- Fondo Impresa Femminile
- Oltre Nuove Imprese a Tasso Zero (ON)
- Smart&Start Italia
- Microcredito per imprenditoria femminile
In Italia esistono diversi strumenti di finanziamento dedicati o accessibili con condizioni agevolate alle imprese femminili. Alcuni sono pensati per chi vuole avviare una nuova attività, altri per chi vuole ampliare o innovare un’impresa già esistente.
Di seguito trovi una panoramica dei principali incentivi nazionali gestiti da enti pubblici come Invitalia, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy e altri organismi istituzionali. Per ognuno vediamo come funziona, chi può richiederlo e quali spese copre.
Fondo Impresa Femminile
Il Fondo Impresa Femminile è uno dei principali strumenti nazionali dedicati esclusivamente all’imprenditoria femminile. È gestito da Invitalia e nasce con l’obiettivo di sostenere l’avvio e il consolidamento di imprese a partecipazione femminile in qualsiasi settore, tra cui commercio, artigianato, servizi, turismo e attività culturali.
Il Fondo prevede due categorie di intervento: una dedicata alle nuove imprese e una rivolta a imprese femminili già attive. Le agevolazioni possono includere contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati, con intensità variabile in base alla tipologia di progetto, al settore e alle dimensioni dell’impresa.
È uno strumento particolarmente utile se stai valutando di aprire una nuova attività o se vuoi consolidare un progetto esistente attraverso investimenti in attrezzature, digitalizzazione, marketing, ristrutturazioni o sviluppo di nuovi servizi.
L’accesso al Fondo avviene tramite procedura online con l’apposita piattaforma di Invitalia, che richiede SPID, PEC, firma digitale e un progetto imprenditoriale chiaro e sostenibile. Poiché il Fondo viene periodicamente rifinanziato, è importante monitorare le date di apertura e la disponibilità delle risorse, che spesso si esauriscono rapidamente.
Destinatari: imprese appena costituite o in fase di costituzione, imprese femminili già operative e lavoratrici autonome, incluso chi apre una partita IVA per avviare un'attività imprenditoriale.
Requisiti:
- Ditta individuale o lavoratrice autonoma: titolare donna.
- Società di persone e cooperative: almeno il 60% dei soci deve essere donna.
- Società di capitali: almeno 2/3 delle quote e 2/3 degli organi di amministrazione devono essere detenuti da donne.
Oltre Nuove Imprese a Tasso Zero (ON)
Oltre Nuove Imprese a Tasso Zero, noto anche come ON o NITO-ON, è un incentivo gestito da Invitalia che sostiene la creazione e lo sviluppo di micro e piccole imprese composte da giovani sotto i 35 anni o da donne di qualsiasi età. È quindi uno degli strumenti più interessanti per chi sta avviando un'attività femminile, anche senza un forte capitale iniziale.
L’agevolazione prevede una combinazione di finanziamento a tasso zero e contributo a fondo perduto, con copertura fino al 90% delle spese ammissibili per progetti che includono investimenti in attrezzature, macchinari, formazione, software, marketing e capitale circolante.
ON può essere richiesto anche da imprese già costituite, purché avviate da meno di dieci anni, e accoglie progetti appartenenti a molti settori diversi: produzione, commercio, servizi, cultura, turismo.
Il processo di candidatura è simile agli altri incentivi gestiti da Invitalia: occorre predisporre un business plan, presentare i documenti richiesti e dimostrare la sostenibilità economico finanziaria del progetto.
Destinatari: entità composte per oltre il 51% da giovani tra i 18 e i 35 anni o costituite per oltre il 51% da donne di qualsiasi età.
Requisiti: micro o piccole imprese con sede legale in Italia, costituite in forma individuale o societaria, già esistenti e costituite da non più di 5 anni al momento della presentazione della domanda, oppure società da costituire.
Smart&Start Italia
Smart&Start Italia è un finanziamento destinato alle startup innovative con sede in Italia. Non è un bando esclusivo per l’imprenditoria femminile, ma prevede condizioni più favorevoli per le startup costituite interamente da donne.
L’incentivo copre spese per ricerca e sviluppo, software avanzati, macchinari tecnologici, brevetti, marketing per la crescita internazionale e sviluppo del prodotto. È rivolto in particolare a progetti con un forte contenuto tecnologico o digitale, incluse piattaforme ecommerce, soluzioni SaaS, applicazioni basate su intelligenza artificiale e modelli direct to consumer.
La misura offre un finanziamento agevolato senza interessi fino all’80% dell’investimento, che aumenta fino al 90% se la startup è composta solo da donne. In alcune regioni del Sud è prevista anche una quota a fondo perduto che può rendere l’opportunità ancora più conveniente per le startup femminili.
Smart&Start richiede una candidatura strutturata, spesso con il supporto di consulenti o incubatori. È ideale per imprenditrici che stanno sviluppando un servizio innovativo o una nuova tecnologia e hanno bisogno di risorse finanziarie consistenti per crescere rapidamente.
Destinatari: startup innovative costituite da non più di 60 mesi e iscritte nella sezione speciale del Registro delle Imprese; team di persone fisiche residenti in Italia o all'estero che intendono costituire una startup innovativa in Italia entro 30 giorni dall'ammissione ai benefici; società straniere che si impegnano a costituire almeno una sede operativa in Italia.
Requisiti:
- Forma giuridica: società di capitali (comprese le S.r.l. e le S.p.A. semplificate) non quotata in mercati regolamentati
- Fatturato: non superiore a 5 milioni di euro l’anno.
- Attività: sviluppo, produzione e commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico.
Microcredito per imprenditoria femminile
Il microcredito è un’altra soluzione utile per chi vuole avviare una microimpresa senza dover affrontare fin da subito investimenti molto grandi. Gli importi finanziati sono più contenuti rispetto ad altri incentivi, ma la procedura è più snella e spesso include anche supporto formativo e tutoraggio.
È particolarmente indicato se stai avviando un’attività individuale nei settori del commercio, dei servizi, dell’artigianato o delle attività digitali e vuoi ottenere liquidità per le prime spese operative: acquisto di materiali, marketing iniziale, strumenti di lavoro o creazione del tuo shop online.
Molte imprenditrici usano il microcredito come primo passo per testare il mercato prima di candidarsi a bandi più strutturati.
Finanziamenti regionali per l’imprenditoria femminile
- Contributi a fondo perduto per nuove imprese femminili
- Incentivi per l’innovazione, la digitalizzazione e le imprese innovative
- Bandi per l’imprenditoria femminile nei settori artigiano, turistico e culturale
Oltre ai programmi nazionali, molte regioni italiane pubblicano periodicamente bandi dedicati all’imprenditoria femminile, spesso finanziati tramite fondi europei (FESR, FSE Plus), risorse del bilancio regionale o programmi specifici a sostegno dell’autoimprenditorialità.
Si tratta di bandi molto eterogenei, che possono variare per requisiti, importi e modalità di domanda. Alcuni finanziano l’avvio di nuove attività, altri sostengono l’innovazione, la digitalizzazione, la sostenibilità energetica o l’apertura di nuovi punti vendita. Le opportunità cambiano di anno in anno, ma diversi bandi recenti offrono un quadro utile su cosa aspettarsi e quali tipologie di intervento sono più frequenti.
Contributi a fondo perduto per nuove imprese femminili
Alcune regioni finanziano una parte delle spese di avvio, sostenendo investimenti iniziali come attrezzature, arredi, ristrutturazioni o attività di consulenza.
Un esempio recente è il Bando Donne e Impresa della Regione Lazio, che nel 2025 ha messo a disposizione risorse per nuove imprese e per attività già esistenti gestite da donne. Il bando prevede contributi a fondo perduto per spese materiali e immateriali legate all’avvio: dall’allestimento dei locali alla creazione del sito ecommerce. Il contributo, variabile in base al progetto, è destinato a imprese con prevalente partecipazione femminile e deve essere utilizzato per progetti avviati entro le tempistiche indicate dalla Regione.
Anche la Regione Lombardia, con il programma ricorrente “Nuova Impresa”, ha previsto contributi a fondo perduto per l’apertura di nuove attività femminili, finanziando spese amministrative, comunicazione e digitalizzazione.
La Regione Veneto nel 2025 ha invece attivato il Bando Imprenditoria Femminile, che ha finanziato micro, piccole e medie imprese femminili con contributi destinati a investimenti in attrezzature, arredi, adeguamenti strutturali e soluzioni digitali.
Incentivi per l’innovazione, la digitalizzazione e le imprese innovative
Molte regioni non si limitano a finanziare l’avvio delle imprese, ma sostengono anche l’innovazione, la trasformazione digitale e i progetti a più alto contenuto tecnologico. Qui rientrano misure che favoriscono lo sviluppo di ecommerce, software avanzati, prototipazione e startup femminili.
È il caso ad esempio dell’Emilia-Romagna, dove, tramite il fondo gestito da AGCI Emilia-Romagna, le imprese femminili possono ottenere contributi o finanziamenti agevolati per progetti di digitalizzazione, acquisto di software gestionali, CRM o strumenti per migliorare la produttività.
Un altro esempio interessante è NIDI – Nuove Iniziative d’Impresa della Regione Puglia. Non è esclusivamente dedicato alle donne, ma prevede condizioni particolarmente vantaggiose per imprese femminili. Il programma combina contributi a fondo perduto e prestiti a tasso agevolato per progetti che includono innovazione, digitalizzazione, sviluppo di servizi online o creazione di nuovi prodotti.
Sempre in ambito territoriale, nelle aree montane spicca il programma IFIM – Imprese Femminili Innovative Montane. La misura sostiene attività femminili localizzate nelle zone montane italiane, con contributi a fondo perduto dedicati alla creazione o al potenziamento di attività ad alto contenuto innovativo.
Bandi per l’imprenditoria femminile nei settori artigiano, turistico e culturale
Alcune regioni dedicano bandi specifici a settori dove la presenza femminile è storicamente alta, come artigianato, turismo e cultura.
Regioni come Emilia-Romagna, Piemonte, Toscana e Sardegna hanno pubblicato in anni recenti bandi che finanziano l’acquisto di attrezzature artigianali, la riqualificazione di laboratori, interventi per strutture ricettive o attività culturali, oltre a spese di promozione e digitalizzazione. La struttura degli aiuti cambia a seconda degli anni, ma l’impostazione è ricorrente: contributi a fondo perduto destinati a migliorare competitività e valore culturale del territorio.
Si tratta di bandi particolarmente rilevanti per imprenditrici che operano in ambiti creativi, manifatturieri o legati al turismo locale, dove piccoli investimenti mirati possono avere un impatto immediato.
Iniziative europee e internazionali a supporto dell’imprenditoria femminile
- Women TechEU e programmi UE per startup tech
- Erasmus for Young Entrepreneurs
- Programmi delle Nazioni Unite e della Banca Mondiale
Oltre agli incentivi nazionali e regionali, se vuoi avviare o far crescere un’impresa femminile puoi contare anche su diversi programmi europei e internazionali. Non sempre si tratta di finanziamenti diretti; a volte sono percorsi di accelerazione, consulenza strategica, mentoring e supporto all’innovazione tecnologica. Se hai un progetto ambizioso, soprattutto in ambito digitale o tecnologico, questi strumenti possono affiancare o integrare i fondi disponibili in Italia.
Le misure europee hanno un’impostazione più competitiva: spesso richiedono una forte componente innovativa, un team strutturato o una strategia scalabile a livello internazionale. Tuttavia rappresentano un’opportunità preziosa per chi vuole far crescere un brand oltre i confini nazionali o lavorare in ecosistemi con un alto livello di innovazione.
Women TechEU e programmi UE per startup tech
Tra le iniziative più rilevanti c’è Women TechEU, un programma dedicato alle startup deep tech fondate o co-fondate da donne. È stato attivato nell’ambito del programma Horizon Europe e offre contributi economici, formazione avanzata e mentorship da parte di esperti del settore. Sebbene il budget e i dettagli cambino da un bando all’altro, la struttura si concentra sempre su aziende innovative con un potenziale di crescita significativa.
Accanto a Women TechEU esistono altre opportunità europee a cui le imprenditrici possono accedere, come gli EIC Grants o i finanziamenti per innovazione tecnologica e sostenibilità. In molti di questi bandi la componente femminile in ruoli chiave rappresenta un plus, perché la Commissione Europea sta puntando in modo forte su inclusione e parità di genere nelle imprese innovative.
Destinatari e requisiti Women TechEU:
- Destinatari: start-up e PMI innovative "deep tech" (basate su scoperte scientifiche/ingegneristiche) in fase iniziale, registrate in uno Stato membro dell'UE o in un Paese associato a Horizon Europe.
- Aziende costituite da almeno 6 mesi e da non più di 8 anni, con almeno una donna fondatrice/co-fondatrice con ruolo dirigenziale (es. CEO, CTO).
- La leader donna deve detenere almeno il 25% delle quote della società al momento della candidatura.
Erasmus for Young Entrepreneurs
Un’altra opportunità spesso sottovalutata è il programma Erasmus for Young Entrepreneurs, pensato per imprenditori e imprenditrici aspiranti o già attivi da meno di tre anni. Non è un finanziamento tradizionale, ma permette di trascorrere un periodo concordato (da 1 a 6 mesi) all’estero lavorando a stretto contatto con imprenditori esperti, con una copertura economica delle spese di soggiorno.
È particolarmente utile per chi sta aprendo un ecommerce o una startup e vuole esportare un modello di business, studiare da vicino un mercato estero o costruire relazioni con potenziali partner internazionali.
Destinatari: aspiranti imprenditori e imprenditrici con un solido progetto di impresa, o che hanno avviato un'attività negli ultimi 3 anni.
Requisiti: i partecipanti devono risiedere legalmente in uno dei Paesi partecipanti al programma (Stati membri dell'UE e alcuni Paesi extra-UE associati). I nuovi imprenditori devono presentare un business plan credibile e dimostrare la seria intenzione di avviare un'impresa.
Programmi delle Nazioni Unite e della Banca Mondiale
A livello internazionale esistono anche iniziative promosse da UN Women o dalla World Bank, orientate soprattutto a progetti ad alto impatto sociale o ambientale. Questi programmi includono spesso percorsi di formazione, accesso a network globali di investitori e opportunità di accelerazione per imprese guidate da donne. Non sono pensati nello specifico per micro imprese locali, ma possono essere interessanti per startup tecnologiche o attività con un forte orientamento ESG.
Checklist per candidarti ai finanziamenti per l’imprenditoria femminile
- Progetto chiaro e sintetico
- Business plan credibile
- Piano degli investimenti
- Documenti amministrativi aggiornati
- SPID, PEC e firma digitale
- Calendario delle scadenze
Molte domande vengono scartate non perché il progetto sia debole, ma per errori formali. Preparare tutto in anticipo è la strategia migliore per evitare intoppi, soprattutto nei bandi a sportello che valutano le richieste in ordine cronologico.
Ecco cosa è utile predisporre prima della candidatura:
Progetto chiaro e sintetico
Ti serve un documento breve, una sorta di executive summary, che spieghi cosa vuoi realizzare, perché è una buona idea e quale bisogno del mercato soddisfa. Deve essere comprensibile anche a chi non conosce il tuo settore.
Business plan credibile
Include analisi del mercato, descrizione del prodotto o servizio, modello di business e stime economico-finanziarie. Non servono elaborazioni da consulente finanziario, ma numeri coerenti su costi, ricavi attesi, margini e tempi per raggiungere il punto di pareggio.
Piano degli investimenti
Devi indicare come utilizzerai i fondi, con importi specifici. Per esempio:
- acquisto attrezzature e macchinari
- realizzazione di un laboratorio o punto vendita
- sviluppo di ecommerce o strumenti digitali
- attività di marketing e formazione
Molti bandi accettano solo voci di spesa documentate da preventivi o fatture proforma. Prepararli prima semplifica l’invio.
Documenti amministrativi aggiornati
A seconda del tipo di società, possono essere necessari:
- carta d’identità e codice fiscale
- visura camerale
- statuto con indicazione della composizione societaria
- autocertificazione della prevalente partecipazione femminile
Se l’impresa non è ancora costituita, basta di solito un impegno formale a costituirla se il finanziamento viene approvato.
SPID, PEC e firma digitale
Tutti i bandi moderni richiedono l’invio telematico della domanda. Assicurati di avere strumenti di identità digitale funzionanti per evitare ritardi proprio nei giorni cruciali.
Calendario delle scadenze
I bandi a sportello si esauriscono in poche ore. Quelli valutativi richiedono aggiornamenti periodici. È utile creare un calendario con data e ora di apertura, deadline per le integrazioni, eventuali webinar informativi e scadenze per la pubblicazione delle graduatorie.
La preparazione vale metà del lavoro: arrivare al giorno di apertura già pronte con tutti i documenti significa aumentare le probabilità di successo.
Come presentare la domanda di finanziamento
Una volta pronta la documentazione, la compilazione della domanda segue in genere un percorso simile per la maggior parte dei bandi:
- Registrazione sulla piattaforma del bando (es. Invitalia).
- Accesso tramite SPID.
- Inserimento dei dati della richiedente e dell’impresa.
- Caricamento del business plan e degli allegati richiesti.
- Conferma finale e invio della candidatura.
Al termine, il sistema rilascia una ricevuta protocollata: ricordati di conservarla.
Nei bandi regionali può esistere anche una fase preliminare di “manifestazione di interesse”, ma la struttura generale resta simile.
Cosa succede dopo l’invio
Le tempistiche di valutazione cambiano da bando a bando. Alcuni prevedono graduatorie trimestrali, altri valutazioni continue. Spesso può essere richiesto un colloquio, una call di chiarimento o un’integrazione documentale.
Se ottieni il finanziamento, potrai accedere alla prima tranche dei fondi solo dopo la firma dell’atto di adesione e, in alcuni casi, dopo l’apertura del conto dedicato al progetto. I fondi verranno erogati a stati di avanzamento, man mano che presenti fatture e ricevute delle spese effettuate.
Consigli per rafforzare il tuo progetto imprenditoriale
- Rafforza la domanda con dati e analisi di mercato
- Pianifica investimenti e risorse in modo sostenibile
- Valorizzare partnership e collaborazioni strategiche
- Evidenzia l’impatto sociale del progetto
Oltre ad avere un’idea valida, è utile presentare un progetto che dimostri potenzialità di crescita, sostenibilità economica e preparazione nella gestione. Un finanziamento, infatti, non è solo un supporto economico: è una forma di fiducia nell’imprenditrice che lo richiede.
Rafforza la domanda con dati e analisi di mercato
Un buon modo per rafforzare la tua domanda è mostrare analisi di mercato e analisi della concorrenza che risultino credibili. Non basta dire che “c’è domanda crescente”: è più efficace indicare dati, trend, problemi non ancora risolti o nicchie scoperte. Se vendi prodotti fisici, puoi citare la crescita dell’ecommerce o l’interesse verso produzioni artigianali. Se lavori nei servizi, puoi mostrare come la tua offerta risolve un bisogno specifico.
Pianifica investimenti e risorse in modo sostenibile
Un altro elemento importante è la gestione delle risorse. I bandi premiano progetti con una visione di lungo periodo: investimenti calibrati, costi realistici, pianificazione dei flussi di cassa. Una parte del finanziamento può essere dedicata alla formazione imprenditoriale o alla trasformazione digitale, voci spesso molto apprezzate.
Valorizzare partnership e collaborazioni strategiche
Anche costruire partnership può rafforzare la domanda. Collaborazioni con altre imprese, con associazioni di categoria, enti formativi o incubatori mostrano che il progetto non nasce in isolamento. Se stai creando un ecommerce, ad esempio, una partnership con un fornitore logistico o un consulente di marketing digitale può essere un segnale positivo per i valutatori.
Evidenzia l’impatto sociale del progetto
Infine, è utile dedicare attenzione all’impatto sociale. Molti bandi, soprattutto quelli europei o collegati al PNRR, valorizzano progetti che creano occupazione femminile, riducono il divario digitale, promuovono pratiche sostenibili o favoriscono l’equilibrio vita-lavoro, aspetto cruciale specialmente per le mamme imprenditrici.
Richiedi il finanziamento giusto per la tua impresa femminile
Ottenere un finanziamento per l’imprenditoria femminile è un percorso che richiede tempo e preparazione, ma può diventare la leva che trasforma un’idea in un’attività sostenibile. Le opportunità non mancano: dai contributi a fondo perduto ai finanziamenti agevolati, dai bandi nazionali alle misure regionali pensate per chi vuole creare impresa sul territorio.
Il segreto è conoscere le opzioni disponibili, preparare con cura la documentazione e scegliere il bando che valorizza meglio la tua idea. Anche un piccolo incentivo può fare una grande differenza se usato con una visione strategica.
Finanziamenti imprenditoria femminile: domande frequenti
Quali sono i finanziamenti migliori per aprire un’impresa femminile?
Dipende dal settore, dal budget disponibile e dal tipo di attività. In generale, il Fondo Impresa Femminile è uno dei più completi per contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati. ON Nuove Imprese a Tasso Zero è indicato per chi avvia un’attività da zero, mentre Smart&Start Italia è pensato per startup innovative. A livello regionale possono esserci bandi più semplici e con iter più rapidi.
È possibile ottenere finanziamenti senza avere già un’impresa?
Sì. Molti incentivi ammettono aspiranti imprenditrici che intendono costituire l’impresa solo dopo l’approvazione del finanziamento. È il caso, ad esempio, di ON Nuove Imprese a Tasso Zero e di molti bandi regionali dedicati a nuove iniziative imprenditoriali.
Quanto tempo ci vuole per ottenere l’esito di un bando di finanziamento?
Le tempistiche variano molto: alcuni bandi a sportello pubblicano graduatorie in poche settimane, mentre altri richiedono mesi. Molto dipende dalla fase di valutazione tecnica, dal numero di domande e dalla complessità del progetto. È frequente ricevere richiesta di integrazione documentale prima dell’esito finale.
Posso accumulare più finanziamenti per l’impresa?
Non sempre. Molti bandi vietano il cumulo sugli stessi costi ammissibili, ma permettono combinazioni se le spese sono distinte. È sempre consigliabile controllare le norme sul cumulo riportate nel bando, oppure chiedere chiarimenti agli sportelli informativi.
Come monitorare i bandi per finanziamenti all’imprenditoria femminile?
Il modo più semplice è controllare regolarmente i portali ufficiali che pubblicano bandi attivi: Invitalia per le misure nazionali, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy per gli avvisi istituzionali e i siti delle Regioni per le opportunità locali. Per i programmi europei puoi consultare Funding & Tenders ed EISMEA. Iscriversi alle newsletter di Camere di commercio e associazioni di categoria permette inoltre di ricevere aggiornamenti immediati sulle nuove aperture.





